Tanino Drago
Bio
BIOGRAFIA
Tanino Drago Rossi, in arte Tanino Drago, di genitori italiani e di cultura italo-latinoamericana (Valencia – Venezuela e Roma - Italia), comincia a dipingere all’età di 7 anni, vive l’infanzia e l’adolescenza in Venezuela, tra la città di Valencia e la piccola cittadina di San Carlos, sotto la dittatura militare
del generale Marcos Perez Jimenez dal 1948 al 1958.
Mentre trascorre l’adolescenza in Istituzioni chiuse (Salesiani ed altri) nella capitale Caracas conosce il suo primo maestro di pittura Armando Reveron,
In quel periodo si occupa anche di fumetti e cartellonismo e con il padre, imprenditore pioniere e noto fotografo della capitale, di fotografia.
Per volere del padre inizia la carriera militare alla Fort Lauderdale Military Academy in Florida (USA).
E’ storicamente il primo pittore a proporre “la scatola” come metafora della società dei consumi (1951) ed uno dei padri della pop art.
1959-60-61 – Partecipa al Movimento Anticapitalista Americano; si occupa di controinformazione; percorre l’America in lungo e largo; svolge i più svariati lavori per sopravvivere. Non tralascia di dipingere, realizza alcune scatole dipinte con donne oggetto eseguite con mascherine di carta. A New York visita il Whitney Museum of American Art e il Museum of Modern Art ed ha modo di apprezzare il pittore Arshile Gorky ed altri espressionisti astratti (Action Painting). Frequenta la cosiddetta “Scuola di New York” ed il Caffè Wha al Greenwich Village che era il luogo di ritrovo di numerose avanguardie Beat Generation). Conosce Gregory Corso, Bob Dylan, Chet Baker, Lawrence Ferlinghetti ed altri. Conosce anche Andy Warhol, scambiandovi idee in particolare su disegni su carta con timbri e mascherine di carta e tramite Andy Warhol conosce il pittore Larry Rivers. Dipinge nello studio di Larry Rivers.
1962 – E’ a Roma e si dedica alla pittura; sperimenta le esperienze più avanzate della figurazione dell’ultimo decennio “Pop Romana”.
1963-66 – Partecipa a numerose mostre d’arte collettive. Frequenta il Folk Studio di Giancarlo Cesaroni di via Garibaldi in Roma, nel quale conosce i fratelli Eddie e Jesse Hawkins (Folk Studio Singers) e vi espone alcuni dipinti. Conosce Fabrizio De Andrè. Frequenta a Roma la Scuola di Woollage della pittrice Celeste Maida ed apprende da lei il collage di lane (woollage) con il quale realizza dipinti e pannelli scenografici.
1967 – Realizza un pannello scenografico in woollage di 3 mt x 3 mt per un concerto Spiritual dei Folk Studio Singers in un recital di Don Powell presso l’Anfiteatro della Cittadella di Assisi ( 25 agosto 1967 ). Conosce i pittori Aldo De Mattia e Tommaso Medugno. Espone all'Associazione Artistica Internazionale Casetta Medievale, Roma, aprile 1967 assieme alla sua maestra Celeste Maida e la sua Scuola col tema “Il Woollage nell'arte e nell'arredamento”, cui partecipa come invitato d'onore Mario Rivosecchi, già Professore Ordinario della Cattedra di Storia dell'Arte all'Accademia di Belle Arti di Roma.
1968 – Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma al corso di pittura di Renato Guttuso, Piero Guccione e poi di Alberto Ziveri. Conosce i pittori Gaspare Migliore, Sandro Trotti, Takis Tsentemeidis, Luìs Alfonso Salas Dàvila, Aureliano Del Sette, Miranda Fresco, Nopa Perrachis, Aldo Cancellieri ed Egidio Cosimato. Partecipa al Movimento Studentesco del 68.
1969-70 – Conosce Carlo Levi, Anna Salvatore, Federico Fellini, Giulietta Masina, Francesca Romana Coluzzi e Mario Schifano. Dipinge nello studio di Renato Guttuso.
1971 – Si laurea all’Accademia di Belle Arti di Roma.
1972-75 – Conosce e frequenta Pier Paolo Pasolini. Nel 74 fonda la Sezione di Lotta Continua di Acilia (RM).
1980 – Espone varie tendenze tecniche con la presentazione al catalogo dello scrittore Mario Lunetta: Galleria Apsa 8 Roma.
1981-88 – Insegna come volontario al Laboratorio di Pittura e Disegno “Centro Sociale XIX Circoscrizione USL RM 19 di S. Maria della Pietà” di Roma in favore della Legge N°180 (Legge Basaglia) e fonda il gruppo “Mainos” di Pittura e Scrittura (1982-83) assieme ad alcuni partecipanti al Laboratorio (Nicola Fanizzi, Giovanna Rossetti, Roberto Pagliara, Paolo Di Paolo e Nicola Giacomobono). Il termine “Mainos” è un sintagma, cioè un elemento linguistico che ha un valore sintattico autonomo in relazione a manicomio- maniacale. Ne ha parlato successivamente anche il “Maurizio Costanzo Show” attraverso Paolo Di Paolo.
Al 3° Convegno Nazionale sui Giochi Creativi di Palazzo Braschi di Roma patrocinato dal Comune di Roma e dall’Arci Unione Giochi, dal 23 febbraio al 2 marzo 1985 vengono presentati “Scacchi Italiani In Pelle” col progetto idea di Maurizio Masci e progetto grafico di Tanino Drago.
2000 – FAI L’ARTE E METTILA DA PARTE: Vernissage a sostegno di Radio Onda Rossa 21-28 dicembre 2000; una settimana di Mostra Collettiva in Via dei Volsci 30 Roma.
E’ stato allievo di:
Armando Reveròn (“Non ti scordar di me “ – Rivista ARTE IN – dicembre 1999/gennaio 2000)
Larry Rivers
Celeste Maida
Renato Guttuso
Alberto Ziveri
Critica e stampa del Woollage:
Mario Rivosecchi, già professore ordinario della cattedra di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Roma, Giovanni Schiano professore ordinario dell’Università di Napoli, Valerio Mariani della RAI, Rolando Renzone della RAI, Remo Bussotti della Televisione, Ugo Moretti della Galleria “Il Babuino” Roma, Berenice di Paese Sera, Antonio Nardone del Messaggero, Toni Bonavita del Secolo d’Italia, Gustavo D’Arpe dell’Arena di Verona, Tommaso De Virgiliis del Sindacato Internazionale Arte Pura, Umberto Iazzetti di Napoli, Signorina Bontempi del Momento Sera, Paolo Girace dell’Informatore Mensile delle Arti e Turismo di Napoli, Il Tempo, La Piazza d’Italia, Piero Papini della rivista “Il Premio”. Giovanni Franceschetti della rivista “La Gazzetta delle Arti”, Michele Di Lorenzo di Mari e Monti, rivista “Agrocoltura”, Enrico Contardi della Voce del Sud, Aurelio D’Andrea di Forio d’Ischia, Adolfo Piatti di Napoli, Il Corriere Lombardo, Saverio Scutellà di Mondo Lirico, Telegiornale, Il Gazzettino di Venezia, Maria Francisca Ruiz del Pueblo di Madrid e del Club Femina di Barcelona, Francisco Narbona della Radio Nacional de Espana e della Television espanola, SHU HK di Hong Kong, Thomas A. Suglione della Wellfleet Cent. Gallery (Mass. USA), N. Chebale del Libano, This week in Rome, Le tout Rome, Il Giornale del Mezzogiorno, Il Poliedro, Nuovi Orizzonti, Teleuropa, “Il Giornale d’Italia”, Luigi Tallarico del “Picchio verde” di Catania, Gino Magnani della “Nazione”, “Il Vivaio”, “Telearte”, Giancarlo Fai del “Marziano” di Verona, Il Resto del Carlino di Bologna, La Gazzetta ciociara, Radio Giornale ed i quotidiani di Berna “Der Bund”, “Bern Tag Blatt”, “Anzeiger”, e di Tripoli, l’arabo “Tarabulus el Gharb”, l’inglese “Sunday Ghibli”, e l’italiano “Il Giornale di Tripoli”.
Critica e stampa di altre mostre di pittura:
Daily American 1966-67-67-67, Pat McNair – Irene Fleming
Il Mattino 1967
La Gazzetta Ciociara 1967, Antonio Nardone
Il Tempo di Frosinone 1967, Antonio Nardone
Il Messaggero 1969
L’Eco degli Spettacoli Cinema Sport – Torino 1970
Paese Sera 1971-74
Il Tempo 1980
Il Mattone 1981-88 (periodico degli emarginati S. M. della Pietà di Roma diretto da Rolando Bacchi)
Il Messaggero 1982, Sandra Petrignani
Umanità Nova 1985-86 (settimanale anarchico)
Profilo critico redatto dallo scrittore Mario Lunetta:
Ci sono artisti il cui dono più visibile è una specie di naturale, direi quasi involontaria eleganza, di grazia non “graziosa” e non capziosa. Il loro rapporto con la tela o col foglio si esprime in termini di libera, spontanea concentrazione, l’urgenza emotiva si distende naturalmente con lieve, aerea sapienza. E’ un dono che corrisponde, mutato quel che c’è da mutare, a ciò che per un atleta si definisce col termine “classe”.
A questa famiglia di pittori appartiene Tanino Drago. La sua operatività, non folta ma anzi perfino eccessivamente parca e parsimoniosa – mentre la si vorrebbe ben più intensa ( e suoni questo come attestato di stima e come augurio -, si offre in questa “personale” su terreni tecnici diversi: olii, tempere su tela e su carta, disegni. In tutte le opere vibra, con maggiore o minore intensità, maggiore o minor nitore, uno spirito lucido e sottilmente fantasioso, che attraversa il nostro fangoso universo, il nostro cieco ed idiota Universo delle Merci – direbbe la Gran Barba di Treviri -, con un esilissimo e pur tenace raggio laser. La stupidità è contagiosa: e da questi volti televisivi inscatolati e vacuamente sorridenti emana soprattutto un messaggio di inconsapevole denudazione, di autocritica inconsciamente esibizionistica. La gioia è sciorinata come stereotipo della gioia. L’eros è benevolmente concesso alla folla anonima degli “utenti” come emblema stereotipo della felicità preconfezionata. Ma la polemica di Drago non è urlata, è piuttosto perfidamente allusa, attraverso un segno veloce e impeccabile, un tratteggiato che è già, all’atto della nascita, cromatismo e senso acutissimo della luce e dell’ombra. Non è raro che questa sensibilità coloristica di estrema sobrietà produca festa e ironia, trasforma la volgarità massificata in visione del suo contrario mediante una gamma che gioca sui toni chiari (verdi smorzati, gialli, rosa, indaco); e che il programmatico schematismo della figurazione si sfaldi in tenui accensioni luministiche, proprio come quelle care al Foscolo didimeo quando parlava di “calore di fiamma lontana”. Artista di nervosa modernità, Drago tratta con la stessa elegante nonchalance (che pure nasconde tensioni e emozioni e traumi e ferite che richiedono lunghi processi di guarigione) gli oggetti e i simboli del suo quotidiano più privato; e ne deriva una sorta di piccola contromitologia data per densità conflittuale (e armonica) di bianchi e neri, quasi il pennarello scorresse sulla carta guidato da una sua misteriosa intelligenza, in grazia di un automatismo felice, vagamente irreale. Il “frammentismo” di Drago contiene a suo modo varie totalità, così come il suo misurarsi con le esperienze più avanzate della figurazione dell’ultimo decennio contiene una sua precisa autonomia.
E’ a partire da qui, da questa promessa che è già ampiamente una realtà poetica, che attendiamo con fiducia i prossimi sviluppi dell’artista italo-venezuelano.
Accademia dei virtuosi, novembre 1980 Mario Lunetta
Ha incontrato :
Armando Reveròn, Andy Warhol, Larry Rivers, Gregory Corso, Bob Dylan, Chet Baker, Gigi Montini, Tommaso Medugno, Raffaella Carrà, Rudy Sesti, Alfredo Basurco, Giancarlo Cesaroni, Marlon Brando, Fabrizio De Andrè, Jesse Hawkins, Eddie Hawkins, Lino Tardia, Lawrence Ferlinghetti, Celeste Maida, Salvatore Giunta, Livia Andreini, Pat McNair, Sandra Caratelli Surace, Francesca Romana Coluzzi, Elias Claude Rathle, Mario Rivosecchi, Irene Fleming, Aldo De Mattia, Renato Guttuso, Takis Tsentemeidis, Miranda Fresco, Piero Guccione, Anna Brighetti, Aureliano Del Sette, Nopa Perrachis, Gaspare Migliore, Sigfrido Oliva, Alberto Ziveri, Silvano De Cristofaro, Arturo Bovi, Rubén Chàvez, Aldo Cancellieri, Enrique Irazoqui, Sandro Trotti, Egidio Cosimato, Carlo Pellegrino, Luis Alfonso Salas Dàvila, Enzo Cordaro, Edolo Masci, Antonio Del Guercio, Federico Fellini, Giulietta Masina, Giannina Angioletti, Mario Schifano, Antonio Nardone, Bianca Maria Nardone, Alessandra Vanzi, Fred Micos, Elvira Micos, Cristoforo Sparagna, Luigi Montanarini, Angelo Arpa, Anna Salvatore, Carlo Levi, Paolo Zannella, Pier Paolo Pasolini, Susanna Pasolini Colussi, Pupo De Luca, Massimo Meniconi, Erri De Luca, Alberto Canestrelli, Emiliano Baiera, Silvio Carone, Salvatore Saetta, Mario Lunetta, Lillo Messina, Lionello Chiaromonte, Ernesto Lombardo, Pino Schiti, Nicola Fanizzi, Giovanna Rossetti, Marco Perris, Corrado La Rocca, Maurizio Masci, Roberto Pagliara, Aurora Coccia, Rita Marciano, Nicola Giacomobono, Fernanda Fiorano, Franco Leggio, Marinella Balocchi, Sandra Petrignani, Remo Di Monte, Claudio Lorenzini, Paolo Di Paolo, Ennio Calabria, Luigi Anepeta, Pierfrancesco Drago, Eric Hebborn, Carlo De Cristofaro, Paolo D’Agostino Mario Paliano, Carlo Matteis, Luciano Potocco, Enrico Baj, Massimo Frezza, Van Velasquez, Carla Zamboni, Pietro Cutolo, Ernesto Kabbabè, Dario Serena, Fabrizio Serena, Alberto Sughi, Paolo Di Paolo, Roberto Rossi, Lou Reed, Stefano Uzzi, Maurizio Zapparoli, Lawrence Ferlinghetti, Patrizio J. Macci, Arturo Marzullo.

By Marzullo Arturo

1923 - 2002 New York

Greenwich village New York

In una strada di New York foto di Andy Warhol

1923 - 2002 New York